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Cento anni fa Luigi Trafelli, matematico e fisico nettunese, faceva stampare a sue spese in un'officina tipografica (Pistoia, 1917) il suo primo saggio storico-filosofico intitolato XX Secolo dopo Cristo - Ubi Christianus? (Experimentum crucis) scritto in un ospedale militare durante la grande guerra. Questo libro, il primo pubblicato da un pacifista italiano nel '900, sostiene con rigorosa logica l'inconciliabilità tra guerra (sia essa "giusta" o "ingiusta") e la rivoluzionaria Metànoia cristiana. Da questo e da altri scritti pubblicati da Trafelli tra varie difficoltà personali nel ventennio tra le due guerre mondiali (v. la raccolta La mia Testimonianza (Mein Kampf!), Albatros 2020) emerge la sua mirabile sintesi tra la fratellanza predicata dalla dottrina di Cristo, i valori umani e civili dello stoicismo greco-romano e l'equilibrio tra uomo e natura dell'illuminato epicureismo di Lucrezio. L'armonica integrazione di queste chiavi di accesso alla sfera della "libertà dello spirito" potrebbe oggi aprire nuove strade nell'affrontare molti dei problemi socio-umanitari ed ambientali che affliggono il XXI secolo. In questa ottica, la I edizione di "Ubi Christianus?" in Albatros 2018 intendeva aprire un varco diretto attraverso le barriere temporali e storiche che oggi ci separano dal suo tempo. Adesso, al momento della II edizione di questo "piccolo, grande" libro, mentre assistiamo impotenti agli orrori della guerra esplosa in Europa nel febbraio 2022, la domanda provocatoria di Trafelli "Ubi Christianus?" ritorna più attuale e pressante che mai. Prefazione di Paolo Ricca.